26 Novembre 2020
Zootecnia: bene via libera ad aiuti ma servono ancora interventi sulla filiera suinicola.

“È importante che sia stato dato il via libera agli aiuti per gli allevamenti, rispondendo alle nostre richieste di tutelare un settore strategico per il Made in Italy ed il Piemonte a tavola. La zootecnia, anche nelle nostre province, sta subendo un duro colpo. In più, si sta approfittando per accordare agli allevatori prezzi sempre più bassi per i propri capi, a volte per mera speculazione, anche per quanto riguarda la Razza Piemontese. Consideriamo che i costi per chi alleva non sono diminuiti, anzi, in alcuni casi sono aumentati, né è diminuita la qualità e l’attenzione al benessere animale”, afferma Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli-Biella, nel commentare l’approvazione del nuovo decreto sul sostegno alla zootecnia nazionale in Conferenza Stato Regioni, che integra gli interventi previsti per il Fondo filiera.

Il decreto prevede interventi a favore dei vitelloni per i quali è previsto un contributo fino a 60 euro per ogni capo ed un incremento del sostegno agli allevamenti di maiali, con l’aumento fino a 30 euro dell’aiuto già previsto per le scrofe, che oggi è fissato fino a 18 euro, raddoppiando così la dotazione.
In Piemonte la filiera bovina, ed in particolare quella della razza Piemontese, fiore all’occhiello della produzione regionale, conta 800 mila capi e circa 7 mila aziende. La Piemontese, con oltre 315 mila capi, rappresenta la principale razza da carne, oltre ad essere la prima razza autoctona a livello nazionale per numero di capi allevati. La filiera suinicola conta circa 3 mila aziende e 1 milione e 200 mila capi.
“Una misura fortemente richiesta alle istituzioni da Coldiretti e da Filiera Italia in considerazione dei danni provocati dalla pandemia soprattutto alla produzione nazionale di carne, con la chiusura del canale della ristorazione che rappresenta uno sbocco di mercato importante per le nostre carni pregiate. E’ importante ora utilizzare subito questi fondi che, altrimenti, rischiano di andare persi”, continua Dellarole.

“Approfittiamo per rinnovare l’allarme lanciato da tempo dalla nostra organizzazione anche per la filiera suinicola: gli aiuti stanziati non sono abbastanza, ed è fondamentale che, nella prossima legge di Bilancio, siano previste forme di sostegno sul piano fiscale per i produttori di carne suina attraverso l’aumento della percentuale di compensazione Iva fino al 10%”, continua Dellarole. “Il prezzo dei suini si è ridotto da marzo a giugno di oltre il 36%, e da ottobre a novembre di oltre il 17%, con una tendenza che è strettamente collegata alla chiusura e alla limitazioni della ristorazione: perdite così importanti mettono a rischio la tenuta stessa dell’intero sistema di allevamento e trasformazione, tenuto conto della destinazione di oltre l’80% dei suini nazionali a salumi di eccellenza DOP”.

A preoccupare gli allevatori è anche il rischio di ingresso della Peste Suina Africana sul territorio nazionale, spiega Francesca Toscani, direttore di Coldiretti Vercelli-Biella e Novara-Vco, “contro la quale è necessario tenere alta la guardia fino al blocco delle importazioni di animali vivi da zone che possano rappresentare una minaccia. Ricordiamo che questa malattia può essere anche veicolata dai cinghiali, di cui è fondamentale il contenimento della popolazione. Un altro elemento di crisi per il settore è rappresentato dall’invasione di carne tedesca e nord europea, dopo che la Cina ha limitato le sue importazioni dalla Germania, altro elemento che ha fatto crollare i prezzi in Italia, che subisce ancora troppe limitazioni sulla vendita dei propri prodotti Made in Italy al gigante asiatico. Oggi il comparto suinicolo può contare sull’entrata in vigore dell’obbligo di indicare in etichetta l’indicazione di provenienza sui salumi, per il quale come organizzazione ci siamo battuti, continuando anche a sensibilizzare i consumatori a controllare la provenienza della carne in etichetta e privilegiare prodotti locali, ma ribadiamo che è necessario intervenire con urgenza con nuove risorse”.

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