9 Settembre 2020
Vendemmia: si prospetta un’ottima annata. Ci sono preoccupazioni per le vendite, ma la qualità rimane eccellente.

“Parte con l’Erbaluce la vendemmia anche nelle campagne delle province di Vercelli e Biella. Si prosegue poi tra qualche giorno con Barbera e con i vitigni precoci come la Croatina”, spiega Paolo Dellarole, Presidente di Coldiretti Vercelli - Biella. “Dopo la metà del mese si comincerà anche con la vendemmia di Vespolina e Uva Rara e poi soprattutto con i Nebbioli per rosati e vini che non necessitano invecchiamento e per fine mese, se il tempo è favorevole, si potranno raccogliere i Nebbioli per i vini da invecchiamento, che nelle nostre province hanno tra i nomi più noti Gattinara, Lessona e Bramaterra”.

Il Covid, sostiene Coldiretti, non intaccherà la leadership dell'Italia come principale produttore mondiale di vino. La vendemmia 2020, infatti, dovrebbe toccare i 47.2 milioni di ettolitri, facendo registrare solo l’1% di calo rispetto allo scorso anno, ma confermando il primato produttivo italiano visto che per Francia e Spagna si prevedono rispettivamente 43,4 e 43 milioni di ettolitri.

In Piemonte si stimano 2,7 milioni di ettolitri di vino e nelle nostre province si prospetta una produzione in linea con lo scorso anno, nella norma per tutti i vitigni.

“Le punte elevate di caldo in luglio hanno accelerato parecchio il ciclo vegetativo, ma il periodo di raccolta è rimasto in linea con gli scorsi anni anche per via delle numerose piogge di queste ultime settimane. Qualche difficoltà si è registrata anche nelle nostre province con la Popillia Japonica, insetto ‘alieno’ che ‘defoglia’ le piante, anche se i problemi più importanti i viticoltori li stanno avendo con le continue incursioni di selvatici, cinghiali e soprattutto caprioli, ora più che mai attirati dalla frutta matura e zuccherina. Nonostante queste problematiche la buona notizia è che si prospetta un’ottima annata per quanto riguarda la qualità dei vini”, continua Dellarole.

“La preoccupazione riguarda l’export e le vendite nel settore della ristorazione, dove i nostri vini pregiati trovavano, solitamente, gran parte del loro mercato. Il vino piemontese, proprio per le sue elevate qualità, era particolarmente richiesto in Cina, Giappone, Stati Uniti e Gran Bretagna. Il Covid ha inasprito problematiche commerciali relative alla minaccia, fortunatamente sfumata poco prima di Ferragosto, dei nuovi dazi USA e all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Certo, quella di quest’anno è una vendemmia insolita, influenzata dalle misure di sicurezza anti-contagio”.

“Ne approfittiamo per continuare a ricordare l’importanza di creare voucher semplificati per l’agricoltura, per tutelare i lavoratori e permettere una più facile organizzazione dei lavori stagionali e per chiedere alle province di star vicino ai nostri agricoltori e mantenere alta l’attenzione sui danni dei selvatici e sul loro controllo. Le segnalazioni di danni e le denunce si susseguono, ma i rimborsi arrivano dopo molto tempo e sono una magra consolazione rispetto alla soddisfazione di poter arrivare a vendere ciò che si è coltivato con cura”.

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