28 Marzo 2023
Questione lupo: “Serve un piano immediato e uno snellimento della burocrazia”

La posizione della Federazione nelle due riunioni svoltesi a Cambiasca e Cravagliana

Favorevoli ad un approccio differente, sicuri che il problema vada affrontato con maggiore serietà attivando le procedure di un “Piano Lupo” che possa portare ad un risultato migliorativo rispetto all’odierna situazione. Questa la posizione di Coldiretti Vercelli-Biella che ha partecipato a due riunioni a Cambiasca, in provincia di Verbania, e a Cravagliana, in Valsesia, riguardante la questione lupo, tema sempre più centrale nelle zone montane del territorio. Il primo incontro è stato organizzato da alcuni allevatori della zona che hanno voluto puntare i riflettori su un problema che si sta estendendo sempre di più. L’intento è stato quello di fare il punto sulla situazione attuale, portando testimonianze riguardanti soprattutto la stagione d’alpeggio 2022, e confrontarsi sulle richieste da fare alle istituzioni per affrontare la prossima stagione di pascolo in alpeggio garantendo maggiore sicurezza.

Un centinaio i presenti tra allevatori, tecnici e amministratori locali che hanno voluto approfondire i temi, tra cui la trasparenza sul numero dei lupi presenti nel Vco, sapere i luoghi dove gli animali si stanziano e dove tendono spostarsi.

Il secondo, in Valsesia, ha visto protagonisti i guardiaparco dell’Alta Valsesia e del Fenera oltre che Radames Bionda, in rappresentanza di Life Wolfalps, che hanno illustrato i numeri riguardanti gli ultimi censimenti sul territorio e descritto ai presenti comportamenti dei lupi. Folta la rappresentanza degli agricoltori, che hanno manifestato le loro preoccupazioni per la massiccia presenza degli animali specialmente nelle zone montane.

“Sono due i punti principali che teniamo ad evidenziare – spiegano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Luciano Salvadori – Il primo è un invito alle istituzioni, alle quali chiediamo di avere un censimento corretto per mettere in atto le misure previste dalla normativa; in secondo luogo crediamo sia di grande importanza ottenere le certificazioni sulle predazioni con aspetti burocratici snelli e con una collaborazione di rilievo sia della polizia provinciale sia dei guardiaparco che hanno il territorio sotto controllo”.

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