La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità assoluta, soprattutto in settori come l’agricoltura dove i fattori di rischio sono elevati. Coldiretti Alessandria tiene alta l’attenzione sulla salute e la sicurezza sul lavoro, perché “quando si parla di questo tema, non basta evocare nuove tecnologie, intelligenza artificiale o dispositivi avanzati, la sicurezza è prima di tutto una questione culturale. Non potrà mai esserci prevenzione reale se prima non si sviluppa, in ogni lavoratore e cittadino, una piena consapevolezza del rischio. Serve una cultura della sicurezza che parta dalla scuola, attraversi i luoghi di lavoro e coinvolga l'intera società".
Così il Direttore Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco, in apertura del convegno organizzato nell’ambito della giornata “Sicuramente in campo” dedicata alla prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro messa in calendario proprio nei giorni in cui si celebra la ‘Settimana Europea della Sicurezza sul Lavoro’.
“Sicuramente in campo” è stata organizzata da Regione Piemonte, Azienda Sanitaria Locale di Alessandria e Prevenzione Piemonte con i responsabili dello S.Pre.S.A.L. all’Azienda agricola e fattoria didattica di Coldiretti “Cascina Merlanetta” a Casal Cermelli: gli approfondimenti pratici hanno riguardato i piani di prevenzione e le dimostrazioni e valutazioni guidate su mezzi agricoli e prodotti fitosanitari. Nel pomeriggio approfondimenti su aspetti normativi e sanitari.
“Per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro serve innanzitutto investire sull’ammodernamento delle macchine agricole e sulla formazione. I bandi Inail per il rinnovo dei macchinari hanno rappresentato una importante svolta, ma vanno resi più accessibili alle piccole imprese, soprattutto assegnando risorse sufficienti a superare la logica del click-day. In tale ottica sono importanti le parole del Presidente Mattarella sulla necessità di sviluppare un’alleanza di istituzioni, imprese, lavoratori e parti sociali, dando seguito a impegni concreti”, ha continuato il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
Nonostante l’impegno portato avanti nell’ultimo trentennio dalla Coldiretti per aumentare il livello di prevenzione nelle campagne, con un calo netto dell’80% degli infortuni, passati dagli oltre 140mila del 1994 ai 26mila dello scorso anno, l’agricoltura resta uno dei settori più esposti ai rischi. Pesano l’età avanzata degli agricoltori, i macchinari spesso di vecchia generazione, la conformazione difficile dei terreni e il fatto che gli imprenditori agricoli si trovano spesso a operare da soli. In queste condizioni, la tecnologia può aiutare, ma non sostituire la preparazione e l’attenzione quotidiana.
Coldiretti è da tempo in prima linea con piani formativi per i responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione nelle imprese, corsi aziendali sull’uso sicuro dei macchinari agricoli, consulenze per la valutazione dei rischi e campagne di informazione capillare.
Serve però uno sforzo collettivo: il sistema deve fare un salto di qualità. È necessario rafforzare la collaborazione tra enti pubblici, associazioni datoriali, sindacati ed enti bilaterali. I bandi INAIL per il rinnovo dei macchinari sono importanti, ma vanno resi più accessibili. L’EBAN stanzia fondi significativi per la formazione e molte EBAT forniscono DPI e sostengono gli RLST, ma tutto questo ancora non basta.
Anche il sistema della bilateralità agricola ha dato il suo contributo, con l’Eban (Ente Bilaterale Agricolo Nazionale) che stanzia fin dal 2016 fondi significativi per la formazione delle varie figure degli addetti alla sicurezza.
Basti ricordare che per il 2025 il bando per la formazione sulla sicurezza rende disponibili per le aziende e lavoratori più di 1.700.000 euro a fondo perduto. In nessuna delle 8 edizioni del bando dal 2016 al 2025, è andato inutilizzato un solo euro, e questo a dimostrazione del fatto che all’offerta di formazione sulla sicurezza le imprese agricole rispondono e con grande prontezza.
“Coldiretti chiede che le imprese agricole condotte direttamente abbiano accesso a una formazione realmente efficace e facilmente fruibile, sviluppando piani di comunicazione continuativi e semplificando le norme. Tra le priorità individuate, una particolare attenzione va riservata alle imprese agricole a conduzione diretta – ha concluso il Direttore Bianco -. Serve che la formazione sia concreta, sostanziale, accessibile. Occorre costruire piani di comunicazione permanenti, non limitati alle emergenze, e rimuovere ostacoli normativi. Se davvero vogliamo salvare vite, dobbiamo mettere la sicurezza sul lavoro al centro di un nuovo patto educativo, economico e sociale. Con umiltà, con determinazione e con una formazione e informazione continua".
A tal proposito, INIPA Nord-Ovest, Ente di formazione promosso da Coldiretti, promuove e organizza corsi di formazione e aggiornamento per tutelare chi lavora in agricoltura (per info alessandria@inipanordovest.it).

