5 Novembre 2012
ENERGIE RINNOVABILI

Energie rinnovabili e agricoltura? Sono la chiave di volta per il futuro, ma “attenzione a non “forzare la mano”, uscendo dai “ranghi stretti” dell’imprenditoria rurale”.
Lo dice Coldiretti che, sulla posta in gioco delle “fonti ad impatto zero” difende “il ruolo del suolo agricolo e delle imprese che su di esso operano con equilibrio ed armonia: per questo diciamo sì agli impianti voluti e condotti “a misura di territorio”, mentre il dubbio è d’obbligo quando sono soggetti esterni a voler creare dal nulla “imprese agricole al solo scopo di fare energia””.
Una tesi che il presidente e il direttore di Coldiretti Vercelli-Biella, Paolo Dellarole e Domenico Pautasso, sostengono con forza: “Quello delle agroenergie e delle fonti rinnovabili è un comparto delicato, in cui occorre procedere con piena cognizione di causa: va privilegiato innanzitutto il concetto “alimentare” dell’agricoltura italiana e mondiale, ovvero il “coltivare per nutrire”: certo, soddisfatto tale fabbisogno è possibile ipotizzare colture a specificità bioenergetica, come anche va sempre valorizzato il reimpiego degli scarti di lavorazione agricola quali “biomasse a basso impatto ambientale”.

E un consimile principio è applicabile alle energie fotovoltaiche: “Ben vengano gli impianti posti sulla sommità dei capannoni agricoli e delle serre, utili a produrre l’energia necessaria ad alimentare i fabbisogni dell’impresa e a generare reddito d’integrazione all’attività agricola: ma il nostro territorio risicolo, dove ogni centimetro quadrato è fertile e prezioso per l’attività primaria, non può certo permettersi di progettare “parchi fotovoltaici” destinando ad essi ampie porzioni di territorio che, così facendo, diverrebbero incolte”.

Precisano Dellarole e Pautasso: “Coldiretti si è da sempre espressa in favore dell’introduzione di opportuni criteri di bilanciamento tra la necessità di favorire la diffusione delle fonti rinnovabili e il loro impatto sul territorio, quando gli impianti non vengono dimensionati opportunamente e le tecnologie applicate non garantiscono adeguati sostenibilità ambientale, sociale e territoriale degli interventi”.
Tra gli strumenti principali, in questo senso, vanno senz’altro annoverate le linee guida, emanate con decreto dal Ministero dello Sviluppo economico nel 2010, che hanno lo scopo di accompagnare i procedimenti autorizzativi degli impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili, assicurando il loro corretto inserimento nel paesaggio attraverso la possibilità, da parte delle amministrazioni regionali, di individuare le aree e i siti da dichiarare non idonei sulla base di alcuni criteri: “E così è importante fare anche sul territorio”.

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