1 Settembre 2011
Energie rinnovabili e terreni agricoli: un equilibrio preda delle speculazioni

Le energie rinnovabili rappresentano una concreta opportunità economica per le imprese italiane, offrendo nuove opportunità di lavoro per uno sviluppo compatibile con l’ambiente. All’indomani dei risultati del referendum che ha respinto la costruzione di centrali nucleari in Italia, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili contribuirà in misura sempre maggiore a soddisfare il fabbisogno energetico del Paese. Non è da sottovalutare l’impatto che tali tecnologie avranno sul territorio e sulle produzioni agricole: dalle campagne italiane è possibile ottenere nei prossimi dieci anni energia rinnovabile in grado di sostituire tre centrali nucleari con il diretto coinvolgimento delle imprese agricole e senza causare danni al territorio.
Nel nuovo scenario conseguente al referendum, l’agricoltura gioca un ruolo decisivo poiché si propone di contribuire al bilancio energetico nazionale con una produzione di energia verde effettivamente sostenibile per l’ambiente ed integrata col territorio, privilegiando l’efficienza energetica anche grazie alla possibilità, tipica degli impianti agricoli di piccole dimensioni, di impiegare l’energia prodotta evitando gli sprechi e valorizzando i residui delle attività agricole, forestali e zootecniche.
La produzione di energia rinnovabile da biomasse, per esempio, avrebbe ricadute positive sia sul mondo agricolo che sull’ambiente: le coltivazioni alternative (quali sorgo e triticale) comportano un utilizzo minore delle risorse idriche e dei fertilizzanti rispetto ad altre coltivazioni; impianti aziendali o collettivi possono agevolare lo smaltimento dei liquami o contribuire ad un utilizzo alternativo delle produzioni maidicole in eccesso.
Tuttavia, per attivare questo processo è necessaria un politica mirata, poiché, se è vero che oggi l’agroenergia rappresenta una opportunità, il rapporto tra la tutela del territorio agricolo e lo sviluppo delle energie rinnovabili richiede la determinazione di puntuali criteri di bilanciamento. “Siamo fermamente contrari - sottolinea il Direttore Domenico Pautasso - alla realizzazione di impianti su terreni agricoli da parte di società che non hanno nulla a che fare con l’agricoltura, ma che hanno come solo obbiettivo l’ennesima speculazione nel settore energetico.”
“Negli ultimi mesi - continua il Presidente Paolo Dellarole - abbiamo più volte ricevuto dai nostri soci segnalazione di tali pratiche, che rischiano di compromettere fortemente tutta una serie di equilibri: dal prezzo degli affitti all’ecosistema. Di conseguenza condanniamo ogni forma di speculazione a scapito delle aziende agricole e della collettività intera.”
I principali strumenti, in questo senso, riguardano la definizione delle procedure autorizzative e la differenziazione dei livelli di incentivazione. È importante, allora, che le istituzioni preposte alle autorizzazioni verifichino le forme giuridiche delle società richiedenti e che le autorizzazioni siano effettivamente mirate ad una diffusione equilibrata degli impianti su suolo agricolo.

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