11 Ottobre 2012
DIGA IN VALSESSERA

L’ampliamento della diga in Valsessera? Servirà a ridare certezze all’agricoltura e a salvare il primo “motore economico” del territorio dal rischio, sempre più ripetuto della siccità”. Per Coldiretti Vercelli-Biella servono “condivisione” e “solidarietà istituzionale” verso un progetto che “le imprese agricole del territorio giudicano vitale per il loro sviluppo”. Da qui l’appello a un “senso di responsabilità comune, che guardi alla realtà dei fatti in modo oggettivo e senza preconcetti”.
A parlare sono gli stessi vertici dell’organizzazione agricola: il presidente Paolo Dellarole e il direttore Domenico Pautasso ribadiscono “il sì dell’agricoltura alla Diga delle Mischie” voluta dal Consorzio della Baraggia sottolineando come “l’interessamento diretto di Regione e Ministero siano un segnale da accogliere con positività, tutt’altro che scontato in tempi di tagli alle risorse e in un Paese purtroppo avvezzo alle lungaggini della burocrazia”.

Come detto, la posta in gioco è grande e interessa il futuro dell’intera agricoltura vercellese e della bassa provincia di Biella: per produrre alimenti sicuri aventi elevati standard qualitativi, l’agricoltura ha necessità di poter contare su acqua pulita e su quantitativi che non è possibile ridurre oltre un certo limite se non si vuole pregiudicare gli obiettivi di produzione comunitari ed esporre l’Ue ad un aumento di importazioni di prodotti agricoli dai paesi extra-europei. L’esempio del nostro riso lo conferma. Va altresì precisato che la risicoltura utilizza l’acqua, ma non la consuma a dismisura: infatti, l’acqua che irriga le risaie biellesi e vercellesi è restituita ai fiumi e alle falde, che a loro volta ne continuano il ciclo rigenerativo”.
Un utilizzo consapevole dell’acqua – aggiunge la Coldiretti interprovinciale – non si limita a dissetare l’agricoltura, ma è importante per molteplici ambiti quali la produzione di energia idroelettrica, l’approvvigionamento di acqua potabile, il deflusso minimo vitale e le esigenze di protezione civile.
E se di agricoltura si parla, “va considerata l’importanza che il settore primario riveste per il comprensorio interprovinciale: l’attuale crisi economica sta evidenziando come la strategicità dell’agricoltura sia vitale per lo sviluppo del territorio. Un settore, quello agricolo, che dà prospettive concrete a un territorio in cui il lavoro scarseggia, ma che chiede di poter operare nelle giuste condizioni: una su tutte è proprio la “certezza dell’acqua” in tempi di incertezze climatiche sempre più forti. Una certezza che, piaccia o no, può essere garantita solo con la creazione di nuovi invasi”.

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