10 Novembre 2011
Delocalizzazione delle industrie risiere

In merito alle dichiarazione del dott. Mario Francese, il quale durante un convegno ha prospettato l’ipotesi che l’industria risiera, venendo a mancare materia prima sufficiente a causa dei tagli ipotizzati dalla futura Pac, non avrebbe più motivo per operare in Italia e meglio farebbe a trasferirsi, Coldiretti desidera esprimere alcune considerazioni.

Secondo Coldiretti, le bozze ad oggi presentate sulla futura riforma Pac non sono sicuramente favorevoli ad una agricoltura di tipo mediterraneo quale è la nostra. “Siamo perfettamente consapevoli - afferma il Direttore Domenico Pautasso - che la proposta dell’UE così com’è non va bene, e si prospetta una trattativa difficile”. Molti sono i temi sui quali Coldiretti è pronta a mettere in campo ogni azione utile per realizzare una riforma Pac più equa e giusta, a partire dalla definizione di agricoltori attivi (la bozza attuale li definisce solo in base alla quantità di aiuti che ricevono, premiando così le rendite e le dimensioni e non certo il lavoro e gli investimenti), alla riduzione del budget (che aumenta significativamente il divario tra risorse versate dal nostro Paese e quello che recupera attraverso la Pac), al tema del greening (per Coldiretti le priorità sono l’occupazione e il lavoro, l’agricoltore che opera sul territorio e non quello che si limita a fare il guardiano di incolti).
“Ma oltre a questi aspetti, è preoccupante - prosegue Pautasso - che un gruppo industriale come Euricom, che trasforma una grossa fetta della produzione italiana e dà lavoro a numerose famiglie anche come indotto, pensi di delocalizzare”.

Infatti, secondo Pautasso, “se questo è il pensiero dell’industria agroalimentare, probabilmente ad essa non interessa il bene dell’agricoltura italiana, la quale, nonostante negli ultimi 30 anni abbia attraversato crisi anche profonde, mai ha pensato di delocalizzare fuori dal Paese. Anzi, nonostante le crisi, ha continuato a portare avanti piani di investimento all’interno del Paese, tant’è che i pochi fondi messi a disposizione dalla UE sono sempre stati interamente reinvestiti sul territorio. Siamo pertanto stupiti che dinnanzi ad una drastica riduzione degli aiuti diretti ed una ventilata diminuzione delle superfici coltivate a riso, l’industria agroalimentare, per paura di dover riconoscere ai produttori un prezzo equo, pensi piuttosto a delocalizzare le proprie attività”.

“Noi ci auguriamo - sostiene il Presidente Paolo Dellarole - che questa provocazione non sia il vero pensiero sostenuto dall’industria risiera. Riteniamo che la componente Pac sia fondamentale per la risicoltura, ma se dovesse rimanere l’impostazione proposta dalla UE, sarebbe meglio sedersi attorno a un tavolo per ragionare veramente su come fare filiera e garantire una remuneratività al settore, come del resto Coldiretti ha già fatto per il grano con Barilla, per le nocciole con Pernigotti, per il latte con Ferrero e per le orticole con Saclà, o per la commercializzazione di prodotti tutti italiani con Coop Italia. Se ciò non dovesse accadere, saremmo ragionevolmente portati a credere che all’industria risiera nulla importa del territorio, delle produzioni, degli imprenditori, dei consumatori e del sistema Italia nella sua interezza. Vorrebbe dire che questa è un’industria agroalimentare che pensa esclusivamente ai propri interessi, e pur di spendere poco per acquistare la materia prima (continuando comunque a vendere agli stessi prezzi a cui attualmente colloca il prodotto) è pronta a rinnegare il proprio Paese”.

Conclude il Direttore Pautasso: “Bisogna essere uniti e compatti, soprattutto in vista di una trattativa con la UE per riconquistare le posizioni perdute. La nostra non vuole essere una sterile polemica, ma alcune precisazioni era necessario farle”.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi