22 Marzo 2011
Coldiretti sulla riforma della PAC

Il gruppo di lavoro specializzato nel settore risicolo all’interno della Coldiretti di Vercelli e Biella, coordinato dal Presidente Paolo Dellarole, sta attivamente lavorando nella elaborazione delle proposte legislative sulla nuova PAC 2014-2020.
Elemento qualificante della riforma, che sarà approvata alla fine del 2012, secondo Coldiretti dovrà essere la necessità di dare più peso specifico alle imprese agricole nei rapporti di filiera. Quindi trasparenza, filiera corta, informazione ai consumatori, qualità, più efficaci strumenti di mercato, assicurazione al reddito, difesa del budget, sussidiarietà e semplificazione, ed ancora centralità del lavoro e contrasto alla rendita fondiaria.
Innanzitutto, occorre assicurare che la PAC mantenga un ammontare adeguato di risorse del bilancio comunitario con l’attuale distribuzione di risorse tra Stati membri per consentire di raggiungere i tre obiettivi condivisibili: difendere una produzione alimentare stabile, una gestione sostenibile delle risorse naturali e dell’azione climatica, e uno sviluppo territoriale equilibrato.
Coldiretti sta portando avanti la propria azione sindacale in modo che il sostegno vada esclusivamente agli agricoltori attivi (ovvero titolari di partita IVA agricola ed il cui reddito provenga prevalentemente da attività agricola) e che vengano remunerati i servizi collettivi che essi forniscono alla società, aumentandone l’efficacia e l’efficienza.
Il desiderio del gruppo di lavoro è che, in considerazione delle peculiarità del settore risicolo, in seguito al disaccoppiamento totale degli aiuti (previsto dall’health-check della PAC) sia possibile prevedere un sostegno specifico ai produttori di riso, finalizzato a preservare l’integrità territoriale e ambientale, nella logica della biodiversità, e a mantenere efficiente il sistema irriguo.
È importante che ci siano riferimenti alla filiera corta, ai canali di distribuzione alternativi alla GDO, alla vendita diretta, ai mercati locali e, soprattutto, alla necessità di dare più peso specifico alle imprese agricole nei rapporti di filiera.
Sarà necessaria anche una politica che riformi profondamente ricerca e sperimentazione, in modo da evitare di disperdere risorse ed energie su più enti, ma che sia un solo Ente ad essere al servizio dell’agricoltura.
Secondo Coldiretti sarà indispensabile stabilire un tetto massimo all’aiuto assegnabile ad una singola azienda, al fine di evitare la rendita fondiaria a tutto vantaggio del reddito delle imprese agricole.
Infine, sarà necessario prevedere aiuti specifici per le aziende che coltivano riso da seme, nonché prevedere il finanziamento di misure di assicurazione agevolata a favore dei produttori, non solo contro calamità naturali, ma anche di assicurazione al reddito.
In conclusione, i risicoltori vorrebbero, in futuro, poter ricavare la maggior parte del proprio reddito dal mercato, ma nelle condizioni attuali il settore non può rinunciare a forme di sostegno specifico, pena l’abbandono della coltura.
Nelle prossime settimane, Coldiretti Vercelli e Biella creerà altri due gruppi di lavoro specifici per i settori zootecnico e cerealicolo. Nell’elaborazione di queste proposte, e nella loro auspicata traduzione pratica nei prossimi mesi, quando verranno presentate alla Commissione dell’Unione Europea, Coldiretti non ha dubbi che ciascuna esse rappresenterà un elemento fondamentale nel sostegno al proprio progetto di filiera agricola italiana firmata dagli agricoltori.

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