26 Aprile 2011
Coldiretti incontra i candidati alle prossime elezioni Provinciali

Coldiretti Vercelli e Biella ha incontrato i candidati alla presidenza della Provincia di Vercelli: Carlo Riva Vercellotti e Luigi Bobba hanno incontrato il Presidente Paolo Dellarole e il Direttore Domenico Pautasso, e durante i loro colloqui sono state affrontate le seguenti tematiche:
Funzionamento dell'ente pagatore per i contributi PAC in Piemonte (ARPEA): I pagamenti della PAC continuano ad essere erogati alle imprese agricole in ritardo rispetto a quello che accade nella Regione limitrofa alla nostra (Lombardia): una burocrazia asfissiante ed a una programmazione e pianificazione inesistenti da parte della Regione Piemonte e dell’Ente pagatore (ARPEA). Alla fine di aprile, il programma di gestione e validazione dei fascicoli per la presentazione della PAC 2011 non funzionava ancora correttamente, con scadenza per la presentazione fissata al 15 maggio 2011. Coldiretti propone di erogare il 50% della PAC a fine luglio e la restante parte a fine dicembre, massimo fine gennaio. Si propone infine per le aziende sotto controllo che venga erogato perlomeno l'acconto e a fine controllo venga liquidato il saldo. In Piemonte, le aziende sotto controllo per la PAC 2010 e per il PSR agroambientale riusciranno probabilmente a percepire il dovuto a fine maggio 2011, ben un anno dopo la presentazione della domanda. Coldiretti ha proposto pertanto che i controlli vengano eseguiti nell'anno in corso, subito dopo la presentazione delle domande, e abbiano termine al massimo entro la fine anno.
Riforma PAC: Coldiretti chiede di sostenere a livello Provinciale che il sostegno previsto dalla futura PAC (2014-2020) sia indirizzato alle imprese agricole che realmente svolgono l'attività agricola e che dimostrino di creare occupazione e reddito. La nuova PAC deve essere un sostegno al reddito e non alla rendita fondiaria. Chiede inoltre che venga inserito un tetto massimo al contributo destinato alle singole imprese, e che venga inserito a bilancio un capitolo di spesa che preveda l'assicurazione non più solo sulle calamità naturali ma sul reddito delle imprese agricole. Inoltre Coldiretti chiede una riforma PAC che sostenga la competitività delle imprese agricole all'interno delle filiere agro-alimentari: oggi il mondo della trasformazione e della GDO la fanno da padrona. Infine Coldiretti chiede nell’ambito della riforma PAC un chiaro e inequivocabile segnale di contrarietà all’introduzione degli OGM.
PSR (Piano di Sviluppo Rurale): Coldiretti chiede un impegno politico per rivedere l'impostazione regionale: oggi il PSR regionale è talmente articolato e complesso che le imprese agricole hanno difficoltà ad accedere ai finanziamenti. Questo è un problema tipico Piemontese: i funzionari dei singoli settori territoriali dell’agricoltura forniscono interpretazioni diverse sullo stesso argomento, e questo provoca disparità di trattamento tra imprenditori agricoli appartenenti a province piemontesi diverse.
Risorse idriche: Coldiretti sostiene la necessità di realizzare nuovi invasi e di provvedere alla manutenzione di tutto il sistema idrico già esistente. Il territorio vercellese ha una fortuna che altri non hanno: due grandi consorzi che gestiscono il sistema idraulico. Risulta pertanto opportuno sostenere il progetto di realizzazione dell’invaso in Valsessera e della rilevata del Canale Cavour sulla Dora.
Sostenere gli investimenti sul territorio vercellese: le riserie più importanti hanno abbandonato la Provincia di Vercelli e si sono collocate in Lombardia, in modo particolare nel Pavese. Eppure il Piemonte è il primo produttore di riso a livello nazionale, e il Vercellese è la provincia risicola per eccellenza. Ma in questi ultimi anni si è puntato sull'insediamento di aziende di logistica e altro ancora, abbandonando la risicoltura. Sul nostro territorio esistono ancora realtà di riserie medio piccole di tutto rispetto, ed è necessario prevedere un sistema di sostegni mirati per la formulazione di accordi di filiera coinvolgendo l’intero tessuto produttivo ed economico locale.
Ambiente, territorio ed espropri: Coldiretti ritiene che le proprietà dell'ASL di Vercelli debbano rimanere sul territorio e non confluire nelle ASO: andrebbe perso un patrimonio di milioni di euro, con il rischio concreto di far chiudere decine di imprese agricole che attualmente affittano i terreni. Negli ultimi anni solo in frazione Larizzate il Comune di Vercelli ha espropriato 200 ha di terreno fertile per realizzare un area industriale. Nel prossimo futuro per la realizzazione della pedemontana altri 200 ha circa saranno sottratti all’agricoltura. Coldiretti propone che, prima di espropriare terreni fertili all'agricoltura, debbano essere utilizzati quelli già compromessi ed interclusi attorno alle aree già urbanizzate. Inoltre è necessario affrontare con fermezza e non con demagogia tutte quelle norme attualmente vigenti in materia di ambiente che ostacolano in modo vessatorio il mondo agricolo, ad esempio il Dgl 152, il quale prevede la messa a norma di tutti gli essiccatoi presenti sul territorio. Coldiretti propone di rivedere i parametri di emissione delle polveri sottili, in quanto gli essiccatoi agricoli, che operano pochi giorni all’anno, e su materie prime (riso, cereali), non possono essere equiparati agli impianti industriali di qualsivoglia genere.
Etichettature dei prodotti: su questo argomento la Provincia non può fare molto, però politicamente può sostenere tutte le politiche di tutela e difesa del made in Italy. La nostra agricoltura, la nostra industria non può competere con i grandi collosi (USA, Cina, India, ecc) sui costi di produzione, non possiamo produrre a costi italiani e vendere a prezzi mondiali, e non possiamo neanche immaginare una politica di dazi doganali. Ma possiamo difendere la nostra produzione inserendo dei meccanismi di riconoscimento e di identificazione del prodotto, possiamo difendere le nostre produzioni inserendo dei meccanismi per cui i prodotti che entrano sul nostro territorio debbano rispettare le nostre norme igienico sanitarie. Le aziende che importano devono garantire che i prodotti giungano da imprese dove i dipendenti siano tutelati sotto l'aspetto previdenziale e della sicurezza come i nostri operatori. Le imprese che importano devono rispettare tutte le regole di smaltimento dei rifiuti e tutte le norme relative alla tutela ambientale. Noi possiamo competere sulla qualità e non sulla quantità e sui costi di produzione. Per difendere le nostre produzione è necessario proseguire sulla strada dell’origine dei prodotti e sull’etichettatura trasparente del prodotto finito.

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