Dopo le 4.000 firme contro gli OGM, Vercelli e Biella pronte alla mobilitazione contro i cloni sulle nostre tavole
Menù del giorno: a colazione un cappuccino con latte di mucca clonata, a pranzo una bistecca di clone di vitello e per merenda formaggio di pecora proveniente dai figli di Dolly. Non si tratta di una scena di un qualche blockbuster fantascientifico dell’annata in corso, ma di una plausibile, anche se poco auspicabile, immagine delle nostre tavole in un futuro neanche tanto lontano. Questo dopo che la Food and drug administartion (Fda), l'agenzia governativa americana che controlla il mercato alimentare e farmaceutico, ed il Comitato scientifico dell’Efsa, su richiesta della Commissione Europea, sono giunte alla conclusione che latte e carni provenienti da cloni sani non pongono alcun rischio per la salute.
“E’ un brutto incubo che diventa purtroppo realtà – ha commentato Domenico Pautasso Direttore Coldiretti Vercelli-Biella – Gli italiani hanno già rispedito al mittente qualsiasi ipotesi di apertura ad un mercato di carne e latte derivati da animali clonati, rispondendo così alle sollecitazioni comunitarie e d’oltreoceano. Nei soli territori di Vercelli e Biella i cittadini consumatori hanno raccolto più di 4.000 firme contro l’uso del transgenico e questo risultato indica chiaramente che il nostro popolo ha scelto la direzione giusta puntando su un'agricoltura che guarda al mercato, libera da organismi geneticamente modificati".
"La Coldiretti Vercelli-Biella confida pienamente nelle intenzioni del nostro Presidente Confederale Sergio Marini – conclude Pautasso – il quale promette, se si riterrà necessario, una forte mobilitazione per impedire che arrivi sulle tavole una allucinante realtà di cui né le imprese, nè i consumatori europei avvertono certamente il bisogno".
15 Gennaio 2008
CLONI