25 Marzo 2008
BIELLA

Coldiretti come “Criminal Minds”: quando il serial killer è un insetto
Ogni volta che nelle cronache affiora un serial killer, ognuno di noi si sente vulnerabile. Per la particolare efferatezza dei delitti, per il numero delle vittime che tende a crescere e soprattutto perché è quasi sempre una persona apparentemente "normale". Ma quando il serial killer in questione è un insetto allora non solo gli esseri umani si sentono prede, ma tutto l’habitat naturale.  E’ di questi giorni la notizia di insetti killer capaci di devastare  piante, palme e pinete. Il Rhyncophorus ferrugineus, il cosiddetto «punteruolo rosso, depone le uova sulla chioma delle palmee e le larve che nascono colonizzano l'intera fusto fino a farlo soccombere. Il matsucoccu feytaudi è, invece, un vampiro che succhia la linfa degli alberi e li riduce a scheletri.
Non bisogna sottovalutare i rischi – spiega Giorgio Bertone, esperto del settore di Coldiretti Vercelli-Biella – Il migliore attacco è la prevenzione , attraverso fasi basate sul controllo degli esemplari apparentemente sani, su migliori cure agronomiche e su ulteriori trattamenti.  ''Questa è una ulteriore conferma dei danni provocati dal riscaldamento progressivo del clima  continua Domenico Pautasso Direttore Coldiretti Vercelli-Biella -  che permette a insetti nocivi di espandersi nel nostro ecosistema senza incontrare nemici naturali. C’è bisogno di azioni di pronto soccorso e di sforzi straordinari in merito a ricerche sulle metodologie di lotta biologica e naturale. Occorre rafforzare una linea di ricerca per individuare gli strumenti di difesa naturale dalle infestazioni. Non dobbiamo mai dimenticare che la natura è un patrimonio territoriale e nazionale e perciò devono essere garantite le risorse necessarie per gestire le eventuali emergenze, aumentare i controlli sul commercio di eventuale materiale legnoso infestato che veicola la diffusione degli insetti killer e  rafforzare le risorse per individuare il parassita già dai primi focolai che potrebbero interessare anche le nostre province. La nostra Federazione Interprovinciale – conclude Pautasso -  monitorerà la situazione e valuterà anche la possibilità di organizzare un convegno sul tema per approfondire il problema”.

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