19 Novembre 2012
ANNATA AGRARIA

San Martino amaro sul fronte dei prezzi, nonostante le produzioni tengano e facciano anzi registrare un incremento complessivo dell’8%.
A pochi giorni dalla tradizionale ricorrenza cara al mondo agricolo (San Martino è ancor oggi data di scadenza e rinnovo di contratti d’affitto, oltrechè, per convenzione, termine dell’annata agraria), Coldiretti Vercelli-Biella traccia un bilancio non solo relativo ai raccolti, ma più in generale volto all’analisi delle condizioni economiche e di mercato in cui operano le imprese del territorio.
“L’annata è positiva sotto il profilo delle produzioni” premette il presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole “ma i numeri sono tutt’altro che incoraggianti a livello economico e di quotazione dei prodotti agricoli. E ciò, soprattutto, nei settori chiave dell’economia vercellese e biellese, come la risicoltura e alla zootecnia da latte”.

Gli effetti negativi sull’andamento dell’economia reale sono generati dalla crisi finanziaria, hanno accentuato ulteriormente le difficoltà del comparto agricolo italiano, con remunerazioni che sono risultate tendenzialmente in ribasso, in modo sostanziale su alcuni settori. Un’annata quella del 2012 che traduce sul territorio le difficoltà dell’agricoltura italiana. La produzione agricola, a livello nazionale, dovrebbe registrare un incremento del 7-8% in più rispetto al 2011 e i prezzi all’origine una diminuzione compresa tra il 8-10%.
Le imprese agricole, inoltre, segnalano una strutturale difficoltà a recuperare redditualità ed efficienza ed a proporre, quindi, innovazione ed investimenti.

Grosse difficoltà, infatti, si stanno riscontrando sull’accesso al credito e di conseguenza sulla liquidità. I pagamenti sono sempre più dilazionati nel tempo (6 mesi nel caso della frutta). Con l’introduzione dell’articolo 62 del “Decreto liberalizzazioni” si spera, dopo un normale periodo di stabilizzazione, che i rapporti contrattuali tra le parti diventino finalmente chiari sia nella tipologia di fornitura, sia nei tempi di pagamento (a questo proposito, Coldiretti Vercelli Biella ha inviato una lettera nei giorni scorsi alle industrie del comparto lattiero caseario).
“Anche sul territorio di Vercelli e Biella – conclude il direttore interprovinciale Domenico Pautasso - Coldiretti ha operato e sta operando per dare valore aggiunto alla produzione agricola che ha subito una forte contrazione in termini di prezzi ed inciso quindi negativamente in termini di reddito. Stiamo operando con convinzione sviluppando concreti contratti di filiera e facendo crescere la rete di Campagna Amica che già oggi conta decine di punti vendita e diversi Agrimercati nelle nostre due province”.

Coldiretti Vercelli-Biella – I dati dell’annata agraria 2012
Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre è terminata la trebbiatura del RISO. Dal punto di vista produttivo è stata una annata molto buona. Solamente alcune varietà di recente introduzione hanno avuto problemi di sterilità e quindi non hanno mantenuto le attese sperate, ma complessivamente è stato un buon raccolto. Siamo ritornati alla produzione del 2010, sorpassandola in moltissimi casi. Le prime quotazioni di mercato, tuttavia, non sono assolutamente soddisfacenti,  con prezzi con valori assolutamente non remunerativi, e non giustificabili per le varietà da “interno”. Se lo scenario non dovesse mutare, nella prossima campagna si potrebbe assistere ad un ulteriore ridimensionamento delle risaie nelle province di Vercelli e Biella
Ad oggi, il territorio della provincia di Vercelli vede 72.641,51 ettari investiti a riso, il che lo conferma come la provincia piemontese più dedita alla risicoltura: a questi numeri vanno aggiunti i 3.985,74 ettari della provincia di Biella, che annovera una settantina di imprese risicole, che in maggioranza hanno una dimensione aziendale ricompresa nella “forbice” tra 25 e 100 ettari: secondo le stime dei tecnici di Coldiretti Vercelli e Biella – la resa dovrebbe attestarsi tra i 70 quintali/ettaro (Lunghi A) e i 78 quintali/ettaro (Lunghi B): nel mezzo i “Tondi” con 75 quintali/ettaro.
Alla luce dell’attuale situazione del comparto, per far si che le aziende tornino ad investire ed ad innovare, occorre dare una maggiore stabilità al mercato. Proprio in tale ottica, è stata di recente presentata a Vercelli la società di scopo “Filiera Italiana Riso Sca Spa”, realtà che si propone di dare un maggiore potere contrattuale ai produttori di riso.
                                                                                         
Relativamente al SETTORE FRUTTICOLO, non sfugge che la produzione di kiwi, la cui coltivazione è in costante crescita nel comprensorio vercellese e biellese, abbia subito contrazioni anche superiori al 50% per colpa delle gelate dello scorso inverno (febbraio). Per quanto riguarda il comparto pesche e nettarine, il 2012 è caratterizzato dalla minore produttività dell’ultimo decennio (anche nella zona vocata di Borgo d’Ale) ma, nonostante ciò, la remunerazione prevista, unita al ridimensionamento produttivo permetterà a poche aziende di coprire i costi di produzione. Anche la campagna di raccolta delle mele (la produzione è diffusa soprattutto in zona Cavaglià-Cigliano e Vigliano-Valdengo) è ormai terminata segnando in Piemonte, un sostanziale pareggio con l’annata precedente. Per quanto riguarda le pere anche in provincia di Vercelli, come nel resto del Piemonte, la produzione ha segnato una discreta diminuzione.

I ben noti problemi del comparto del LATTE vertono invece sulla necessità di ridiscutere il prezzo alla stalla, anche alla luce del mercato in ripresa e del forte aumento dei costi di produzione per le imprese agricole.
Per il Piemonte, nel periodo aprile/agosto 2012 la produzione ha raggiunto le 401.857 tonnellate, con un aumento del 2,88% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e, quindi, superiore alla media nazionale. A luglio 2012 la produzione cumulata (329.581 tonnellate) aveva raggiunto addirittura un +3,88% rispetto al 2011.
Sul fronte della trattativa regionale, se lo scorso anno il prezzo indicizzato era divenuto il riferimento regionale, altrettanto non si può dire per la campagna in corso. Coldiretti Piemonte sostiene fortemente l’applicazione dell’indice storico, il quale ha garantito e confermato negli ultimi anni la sua validità, mantenendosi perfettamente in linea all’andamento del mercato, non solo nazionale ma anche europeo e globale.
Al momento la trattativa sta attraversando una fase interlocutoria che fa ipotizzare, verosimilmente, un’altra annata senza accordo regionale, come peraltro già avvenuto in passato, rimandando il tutto alla prossima campagna.
Sostanzialmente statico, invece, il mercato del settore della carne bovina in Piemonte.

Per quanto concerne l’ORTICOLTURA E PICCOLI FRUTTI, L’annata produttiva 2012 per il settore orticolo può considerarsi nel complesso discretamente positiva. Il protrarsi per alcuni anni di trend negativi, in termini economici, con il conseguente leggero ridimensionamento delle superfici investite ha fatto si che, tolti brevi periodi, non si venisse ad avere un surplus produttivo e garantendo una sostanziale tenuta dei mercati e dei prezzi.
Il grande e prolungato caldo, che ha caratterizzato l’intero periodo estivo, ha creato in parte problemi produttivi e un concentramento delle raccolte per alcune colture, come nel caso del peperone, per altre problemi di allegazione, come il pomodoro, e l’anticipo dei cicli di produzioni per i cavolfiori estivi e le insalate.
Si sono registrate quotazioni che si aggirano intorno ai 3,00 €/kg per le fragole precoci, mantenendo per un buon periodo una remunerazione soddisfacente, poi in diminuzione durante il periodo estivo. Buone le quotazioni anche per gli asparagi e i piselli primaverili. Nel periodo estivo sono state sempre buone le quotazioni dei pomodori, come il cuore di bue che oscillava da 1,00 a 1,50 €/kg con rese soddisfacenti.
Mercato altalenante per le zucchine e i fagioli (va ricordata la produzione tipica di Saluggia).

Riguardo ai CEREALI, la campagna di raccolta di frumento tenero e orzo, ad eccezione di alcune aree, è stata nel complesso ottima, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, e con ottimi riscontri anche dal mercato. Fortemente condizionata dal clima è stata la produzione del mais, dove si registrano marcate variazioni a seconda delle zone.

Com’è noto, la CASTANICOLTURA, anche nel Biellese e in Valsesia ha registrato notevoli criticità con una contrazione di offerta rispetto alle annate precedenti. Le cause principali sono legate principalmente a due fattori: il cinipide galligeno, il quale da diversi anni sta condizionando pesantemente la produzione, e la siccità dei mesi estivi.

Riguardo al SETTORE FLOROVIVAISTICO, si rileva come esso abbia mantenuto anche per il 2012, in linea  con le annate precedenti, una  relativa stabilità nelle vendite, anche se l’acquirente si sta sempre più orientando su generi di prodotto diversi, in quanto il consumatore finale é sempre più preparato ed esigente in merito al giardinaggio e al verde.
La soppressione dell’esenzione del pagamento delle accise sul gasolio per il riscaldamento delle serre ha comportato una notevole ripercussione in termini di costi di produzione.

Per quanto concerne, invece, il SETTORE AVICUNICOLO, l’annata 2012 per il settore avicolo da carne, ha mantenuto il trend positivo delle precedenti due annate, con quotazioni medie addirittura in crescita. Da una sommaria analisi dei prezzi, nelle ultime settimane addirittura stabilmente a 1,26 – 1,28 €/kg, ha mantenuto una media di 0,80 – 1,10 €/kg, indice di una buona domanda, con consumi in crescita. Anche il comparto delle galline ovaiole ha avuto ottimi riscontri dal mercato durante l’annata 2012: le quotazioni delle uova sono aumentate sin dall’inizio del mese di gennaio, per poi mantenersi pressoché invariate per tutto l’anno (quotazioni medie nell’ordine dei 0,15 €/uova per la categoria L). Per il mercato cunicolo, l’annata 2012 è da considerarsi invece critica, con andamento altalenante delle quotazioni.

Per quanto riguarda il VINO, siamo invece di fronte ad una seconda annata consecutiva avara quantitativamente, quanto generosa in termini qualitativi. Così è risultata la vendemmia 2012 da poco terminata e con i vini che promettono grandi soddisfazioni anche sul territorio (dal Gattinara, al Bramaterra, Lessona, Coste della Sesia).
La vendemmia ha potuto raggiungere un livello qualitativo tra l’ottimo e l’eccellente. Insieme alla quantità non abbondante ha vivacizzato un mercato che dava segni di stanchezza, appesantita dall’abbassamento di consumo pro-capite, ora al disotto dei 40 litri annui. L’esportazione è in crescita anche per i vini del nostro territorio.

La stagione apistica 2012 è stata caratterizzata da scarsi raccolti primaverili con produzioni molto limitate di MIELE di tarassaco e ciliegio.
Il raccolto dell’acacia è risultato quasi ovunque circa 1/3 delle produzioni delle due annate precedenti. Finalmente, invece, è stata positiva la produzione di miele di castagno, anche nelle zone dove per primo era comparso il cinipide. Molto abbondanti anche le produzioni di tiglio e ottime le produzioni di alta montagna con la presenza anche di partite di rododendro.

A cura del CAA Coldiretti, dei Tecnici e dell’Ufficio Stampa Coldiretti Vercelli-Biella
Piazza Zumaglini, 14 - 13100 Vercelli - Tel. +39.0161.261600 - Fax +39.0161.217784

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi