8 Agosto 2012
Allarme siccità: cresce la preoccupazione

La siccità preoccupa gli agricoltori a Vercelli e Biella, come nel resto d’Italia, dove non piove da settimane. Caldo torrido e mancanza di acqua stanno compromettendo il raccolto di migliaia di ettari di terreno coltivato. Il clima caldo e l’assenza di piogge stanno, infatti, aggravando notevolmente la siccità e i costi di produzione aziendale: a preoccupare ulteriormente anche le previsioni meteo che prospettano una nuova impennata delle temperature e dell’afa, con punte vicine a 40 gradi. A soffrire con le alte temperature sono anche gli animali negli allevamenti dove le mucche arrivano a produrre anche il 10 per cento di latte in meno nonostante gli accorgimenti adottati per garantire il refrigerio (doccette, ventilatori, ecc.).
Per salvare le colture è necessario che arrivi presto la pioggia e che cada in maniera costante, duratura e non troppo intensa. L’acqua, infatti, per essere di sollievo alle piante deve riuscire a penetrare i primi 5-7 centimetri di strato superficiale di terreni che sono in questo momento particolarmente asciutti. Pure i temporali non sono utili alla causa agricola, poiché i terreni, asciutti dalla siccità, non sono in grado di assorbire l’acqua che cadendo violentemente tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi per l’erosione del suolo. Anzi, a causa dei forti venti e della grandine, sono anche portatori di danni ulteriori.
La forte preoccupazione circa la disponibilità idrica per l’irrigazione non fa che dimostrare che, senza la realizzazione di infrastrutture valide, la sofferenza del mondo agricolo durante i periodi primaverili ed estivi diventerà una costante negli anni. Occorre pertanto riportare al centro il tema dell’ampliamento dell’invaso in Valsessera, che Coldiretti di Vercelli e Biella ha sempre ritenuto necessario, non solo come un intervento a favore della risicoltura biellese e vercellese, ma in funzione del bene collettivo. La posizione di Coldiretti, coerente e già più volte sostenuta in passato, deriva dalla considerazione che le attuali risorse idriche vengono da più parti definite insufficienti in relazione alla superficie attualmente coltivata; se a ciò si aggiunge la necessità di garantire il deflusso minimo vitale dei fiumi nonché le riserve di acque potabili, è fondato il rischio di una forte carenza idrica nei casi di annate siccitose (e questa, come era previsto, lo è stata).
Ma occorre fare presto. “Sappiamo che - dichiara il Direttore della Coldiretti di Vercelli e Biella, Domenico Pautasso - il progetto ha tempi di realizzazione stimabili in 10 / 15 anni. Se già ora si è palesata drammaticamente la carenza idrica del territorio, possiamo immaginarne le conseguenze e gli sviluppi lungo tutto il corso degli anni durante i quali si attenderà la conclusione dell’opera. È inoltre importante chiarire che, in termini di copertura finanziaria, l’impatto economico è comunque da ripartire sulla durata di realizzazione dell’infrastruttura.”
Per tutta questa serie di motivi, Coldiretti Vercelli e Biella chiede alle istituzioni locali e nazionali un confronto serio e responsabile per fare il punto della situazione “e per chiarire definitivamente alle popolazioni locali - conclude il Presidente Paolo Dellarole - che senza interventi sulle infrastrutture idriche (e su questo tema, tra essi rientra anche la manutenzione e l’ammodernamento del Canale Cavour) non ci sarà futuro per l’economia del nostro territorio.”
La preoccupazione di Coldiretti è che i cambiamenti climatici diventano sempre più marcati: anticipo delle stagioni, lunghi periodi di siccità, aumento delle temperature estive. Per non trovarci sempre ad inseguire le emergenze, la disponibilità d’acqua e la sicurezza del territorio dovranno diventare gli elementi essenziali nella presente e futura politica di gestione del territorio.

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