Dal riso al mais: Il Set-Aside terreno fertile per controllare questa inversione di tendenza
Dal riso al mais. Dai quotidiani nazionali viene lanciato un allarme riguardo la contrazione della superficie risicola in favore del granoturco. In Europa la produzione di riso è inferiore a quella che consuma. La Comunità Europea guarda all’Italia come il maggior produttore risicolo del Vecchio Continente. Questo in controtendenza con una realtà tradotta in una offerta risicola deficitaria a fronte di un aumento della domanda a favore del mais e del grano tenero. Voci eccellenti si sono levate per denunciare questa tendenza, promovendo anche misure di informazione murale al fine di scongiurare questa inquietante riduzione dell’ettariato. “Il problema va affrontato da una diversa prospettiva - afferma Domenico Pautasso Direttore Coldiretti Vercelli-Biella – Le preoccupazioni sono legittime in quanto interessano non solo l’aspetto economico territoriale, ma anche quello storico. E’ opportuno che le superfici storicamente adatte e destinate a riso debbano essere mantenute. Occorre, tuttavia, tenere presente che da quest’anno il Set-Aside permette la semina di 4.000.000 di ettari di terreni a riposo. Attendiamo gli sviluppi futuri derivanti da questa opportunità. Solo allora potremo valutare se le scelte in favore del mais si saranno rivelate lungimiranti o solamente una offerta legata a tempistiche contingenti”.
La diversificazione delle colture, a scapito della monoculturalità, pone delle serie riflessioni sugli aspetti positivi e negativi di questa tendenza. “Nel limite del possibile – spiega Pautasso – le diversificazioni, in relazione a quella che rappresenta la predisposizione delle singole imprese, risulterebbe auspicabile rispetto ad altri sistemi di coltivazione. Coldiretti si pone nell’ottica della difesa del reddito delle imprese agricole, sempre al centro della propria politica. Tuttavia, l’aumento della superficie risicola potrebbe non rappresentare, in un futuro prossimo, un elemento determinante in difesa del prezzo del riso”.
Il fenomeno della diversificazione interessa non solo le zone risocole piemontesi. “E’ una tendenza che, per ora, interessa principalmente le zone della vicina Lombardia – conclude Pautasso – Riteniamo non sia un fenomeno che possa creare, sul nostro territorio, allarmismi colturali. Penso che Vercelli rimarrà ancora a lungo la terra del riso”.
26 Febbraio 2008
RISO
